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La Cooperazione internazionale 

La cooperazione internazionale nasce come approccio di tipo collaborativo per sostenere lo sviluppo nei paesi più svantaggiati del sud del mondo. Nel corso degli ultimi 60 anni, il concetto si è evoluto e le sue pratiche differenziate. Oggi le questioni dello sviluppo e della cooperazione sono strategiche per il posizionamento geopolitico dei governi nazionali. Nonostante le difficoltà date dalla scarsità dei finanziamenti in tempi di crisi, il settore offre possibilità lavorative a giovani competenti e fortemente motivati.

Gli ambiti di intervento dei progetti di cooperazione internazionale vanno dall’assistenza socio-sanitaria alla tutela dei diritti umani, dalla sicurezza alimentare e sviluppo rurale all’educazione di base e alla formazione professionale, dal sostegno a programmi di informazione e democratizzazione alla valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale dei Paesi in Via di Sviluppo (PVS), ecc ...

Esistono diversi tipi di cooperazione internazionale  - bilaterale, multilaterale, decentrata, non governativa - a seconda degli attori principali interessati. A promuovere iniziative e progetti di cooperazione e aiuto allo sviluppo sono:

  • Governi e autorità locali

  • Organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, la Banca mondiale, la FAO, ecc...

  • Organizzazioni non governative - ONG che si distinguono in due gruppi, quelle con idoneità MAE - Ministero degli Affari Esteri italiano, e le associazioni senza idoneità. La definizione “non governativa” non significa che queste organizzazioni operino contro o in assenza ma in coordinamento con le istituzioni governative.

  • Altri soggetti come le associazioni di solidarietà internazionale, le realtà del commercio equo, il privato sociale, le cooperative, ecc...

 

Ruoli professionali 

La Legge 49/87 - Nuova disciplina della cooperazione dell’Italia con i Paesi in via di sviluppo -modificata dalla succesiva Legge 288/1991, definisce i ruoli professionali nei progetti di cooperazione finanziati dal MAE:

  • Il volontario internazionale è colui che, con un contratto non inferiore ai due anni, riceve dallo Stato un trattamento previdenziale, assicurativo ed economico stabilito in base al costo della vita del Paese di destinazione.

  • Il cooperante è un professionista in possesso delle conoscenze tecniche, dell'esperienza professionale e delle qualità personali necessarie per l'espletamento di compiti di rilevante responsabilità tecnica, gestionale e organizzativa con esperienza nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS). I contratti rivolti ai cooperanti possono essere per missioni brevi (meno di quattro mesi) o lunghe (da quattro a ventiquattro mesi). Le retribuzioni variano a seconda dell'esperienza e delle competenze. La descrizione del profilo professionale è presente sul sito orientaonline.isfol.it

  • L’esperto in progetti di cooperazione svolge attività di ricerca in campo sociologico, antropologico ed economico, finalizzate alla realizzazione di programmi di sviluppo da lui progettati e coordinati; opera generalmente con contratti a progetto e una retribuzione che varia in funzione degli specifici compiti e della durata dell’incarico. Maggiori informazioni sul sito orientaonline.isfol.it

 

I ruoli nelle ONG
I ruoli da ricoprire oggi nelle ONG sono diversi e attinenti alle aree di intervento: tecnico-sanitaria (ingegneri, architetti, geometri, agronomi, veterinari, medici, infermieri, biologi, nutrizionisti, ...), economico-finanziaria (amministratori, logisti), psicosociale (psicologi, educatori, formatori, sociologi, ...) e gestionale (capiprogetto, coordinatori, ...).

La rivista volontariperlosviluppo.it li suddivide in lavori che possono essere svolti nelle nelle sedi dei paesi del Nord - dove sono richiesti operatori dell'informazione e di educazione alla mondialità, conduttori di campagne, lobbying, advocacy e ruoli di amministrazione - e del Sud del mondo. Per i progetti che si svolgono nel Sud, sono ricercati ad esempio operatori in azioni di emergenza e ricostruzione; capi progetto (coordinamento, responsabili di progetto, diffusione informazione); coordinatori di paese o area.

Per i progetti finanziati da organizzazioni internazionali e dal privato sociale, di norma, i rapporti di lavoro non sono regolati dalla Legge 49/87 ma da contratti di diritto privato.

 

Competenze
I 4 requisiti fondamentali per aspirare a ricoprire un posto vacante in un’organizzazione internazionale, governativa e non, sono esperienza, formazione, lingue, capacità/attitudini. 
Tra le competenze più richueste:

  • avere una formazione adeguata al tipo di intervento da attuare

  • conoscere almeno due lingue, l’inglese e un’altra lingua possibilmente legata all’area geografica di interesse

  • avere padronanza degli elementi di project management / ciclo di progetto

  • aver maturato un’esperienza come stageur, magari su un project work collegato alla formazione universitaria o post-universitaria, o come volontario in uno dei settori della cooperazione

  • essere disponibile a viaggiare frequentemente nei PVS e in altre aree disagiate o di conflitto

  • avere una grande capacità di adattamento in contesti difficili

  • avere capacità di problem solving ed essere flessibili

  • essere multi-tasking

 

Formazione 

Corsi universitari
Il ruolo di cooperante può essere ricoperto da persone che hanno una provenienza da ambiti formativi molto diversi tra loro. 
Per una preparazione generale esistono:

  • il corso di laurea triennale in Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace [L-37]

  • il corso di laurea specialistica in Scienze per la cooperazione allo sviluppo [LM-81]

Aggiornamenti su quali università italiane propongono questi corsi di laurea possono essere verificati sul sito universitaly.it

Il tipo di formazione universitaria richiesta generalmente varia in base all’ambito in cui ci si trova ad operare e alle competenze tecniche specifiche necessarie. In questi casi possono essere quindi richieste lauree in medicina, agraria, ingegneria, economia, antropologia, pedagogia, ecc.

Formazione post-universitaria
Come in altri settori lavorativi, diventa sempre più rilevante il conseguimento di una specializzazione post- laurea che faccia acquisire competenze tecniche e magari una prima esperienza sul campo legata al progetto formativo. L’offerta di master, universitari e non, di corsi proposti dalle ONG, è davvero molto ampia. 
Nella scelta del master o corso è altamente consigliato verificare alcuni requisiti:

  • anzianità della proposta formativa, ovvero da quante edizioni esiste il corso/master, a garanzia del successo negli anni del percorso formativo;

  • la presenza di personale docente misto: è infatti importante che oltre a docenti provenienti dal mondo universitario ci siano anche professionisti provenienti dal mondo della cooperazione in grado di fornire informazioni pratiche e riportare best practice;

  • indicatori di successo come i tassi di placement dei corsisti, ovvero quanti studenti entrano nel mondo del lavoro e quanto tempo dopo aver frequentato il master;

  • la garanzia di un’esperienza pratica on the field integrata nel percorso formativo, come un tirocino anche di breve durata e strettamente attinente all’ambito di studi.

La Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del MAE pubblica sul proprio sito l’elenco dei master universitari e dei corsi proposti dalle ONG.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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